Il borgo medievale
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- Categoria: bova
- Pubblicato Lunedì, 08 Aprile 2013 14:59
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Il fascino di Bova e dei Greci di Calabria (minoranza linguistica nazionale tutelata dalla L 482/99 e dalla L.R. n° 15/03) cattura il visitatore e lo porta indietro nel tempo come un antico viaggiatore dell’Ottocento alla scoperta di luoghi inesplorati mentre percorre strade rifatte in pietra locale, incontra Chiese e Palazzi nobiliari completamente ristrutturati (Bova fu antichissima sede vescovile fino al 1996 e poi è stata unificata alla Diocesi di Reggio divenendo Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova), si inerpica per i viottoli che lo portano ai resti del Castello Normanno e alla Torre Normanna, apprezza allo scurare l’illuminazione a basso impatto visivo con i lampioni che ricordano quelli di un tempo, legge la toponomastica trilingue (Italiano, Greco di Calabria e Greco moderno) usata per le targhe delle strade dei palazzi storici e delle chiese, e si accorge di come i cittadini abbiano ristrutturato sapientemente le proprie case rifacendo le facciate all’uso antico e utilizzando il legno per gli infissi e le tegole per i tetti.
Bova non solo appartiene al Club dell’ANCI ”I Borghi più belli d’Italia” ma è anche "Gioiello d'Italia" e per il TCI "Bandiera Arancione" sia per l’habitat naturale unico che offre (si trova all’interno del Parco Nazionale dell’Aspromonte e a Bova c’è uno dei centri visita del parco il Centro visita dedicato alla Cultura dei Greci di Calabria) sia per come il Borgo è stato conservato nel tempo e sottratto all’abusivismo edilizio che ha rovinato gran parte dell’Italia.
Infatti, grazie ad un uso sapiente dei Fondi Europei da parte delle diverse Amministrazioni che si sono succedute, le meraviglie di Bova incantano il visitatore e gli dimostrano che il decoro urbano e la cultura del bello sono possibili anche in aree marginali e a sviluppo debole.