Gli itinerari religiosi
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- Pubblicato Venerdì, 24 Maggio 2013 15:42
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Introduzione
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- Pubblicato Venerdì, 24 Maggio 2013 15:40
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La città di Bova è arroccata sulle pendici dell’Aspromonte, in Provincia di Reggio Calabria. L’ambito naturale nel quale è localizzata è interessato da tre sistemi paesistici di grande interesse: il Parco Nazionale dell’Aspromonte (di cui Bova è un “centro visita”), il Parco Antropico della fiumara Amendolea il cui corso d’acqua ha generato nei secoli le maggiori modifiche fisico-strutturali del sistema morfologico dell’Area Grecanica, e infine la Fascia costiera, essendo questa visibile dalla terrazza panoramica naturale sulla quale Bova è situata.
Il fatto che il territorio comunale ricada quasi interamente all’ interno del Parco Nazionale dell’Aspromonte, creato nel 1994, ha permesso la diffusione di iniziative volte alla scoperta delle risorse naturali ed alla valorizzazione a fini turistici del ricco patrimonio ambientale.
Infatti il territorio comunale, connotato da fiumare, macchia mediterranea e habitat collinare è localizzato in uno dei più importanti canali di migrazioni dell’avifauna, in particolare quello dei falchi pecchiaioli, dei nibbi bruni, e delle cicogne.
Oltre a ciò si trova una Zona di Protezione Speciale per gli uccelli (ZPS) ed è possibile riscontrare specie faunistiche tutelate ed in via di estinzione come il lupo, il gatto selvatico e l’aquila del Bonelli, e un’importante dotazione e diversificazione della flora: associazioni abete-faggio, pino laricio e loricato.
Per quanto riguarda l’habitat rurale il territorio offre diverse risorse legate alla presenza delle fiumare, come la presenza di mulini ad acqua e frantoi adibiti alla lavorazione dei prodotti agricoli.
Il paesaggio, oltre che per i secolari uliveti e vigneti, è particolarmente suggestivo in primavera per la fioritura della ginestra e del ginestrello selvatico, la cui fibra un tempo veniva utilizzata per la produzione tessile di coperte.
Gli itinerari escursionistici
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- Pubblicato Venerdì, 24 Maggio 2013 15:31
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TREKKING DA AMENDOLEA A GALLICIANO’
Partenza/Arrivo: agriturismo "Il Bergamotto" ad Amendolea. Prendere il sentiero che scende verso il letto della fiumara. Una volta raggiunto, attraversare la fiumara in direzione della casa abbandonata, situata sull'altra riva. Prendere il sentiero che sale, a destra della casa. Poi aggirare la piccola costruzione di cemento. Alzando la testa, si intravede la roccia da raggiungere. Sul sentiero, dopo aver superato due peri situati sulla destra e raggiunto un piccolo ripiano, svoltare a destra all'altezza dell'ulivo e prendere il piccolo sentiero che sale. Dopo qualche metro, girare a destra e passare fra i fichi d'India. Subito dopo il corridoio di fichi d'India, lasciare la pista principale che scende e attraversare l'uliveto situato sulla destra affiancando gli altri fichi d'India. Rimanere sulla destra e continuare a salire fino a raggiungere la sporgenza della roccia situata in alto. Continuare a salire fino ad arrivare al livello dei tralicci della linea elettrica situata sul monte Maradha (463 m). Arrivati al suo livello, seguire lo sterrato verso sinistra. Qualche metro prima della fine della pista che termina su una strada asfaltata, seguire quella a destra in direzione delle case che appaiono in alto sulla collina. Seguire la pista per almeno 10' e dopo una curva sulla destra, lasciarla e prendere il sentiero che sale sulla sinistra, in direzione delle case chiamate "Le Palazzine". Alla fine del sentiero, attraversare l'uliveto e le coltivazioni dirigendosi verso sinistra per giungere ad una piccola costruzione di cemento. Una volta raggiunta, oltrepassarla lasciandola alla propria sinistra per poi affiancare, sempre sulla propria sinistra, una recinzione per circa 50 m fino a raggiungere un largo sterrato. Percorrerlo per circa 5' e dopo una curva pronunciata, prendere il sentiero ripido che sale sulla sinistra (poco prima di una piccola costruzione di cemento). Una volta raggiunta la strada asfaltata, girare a destra e seguire questa strada fino a Gallicianò.
Per il ritorno, riprendere la stessa strada e, al belvedere in pietre, scendere sulla sinistra. Seguendo il sentiero che scende, lasciare il cimitero sulla propria sinistra. Nella discesa, girare a sinistra all'altezza del vigneto. Alla fine dei tanti tornanti, attraversare il boschetto di oleandri e seguire il corso della fiumara (guadando a seconda dei casi) fino a raggiungere l'agriturismo sulla sinistra.
DATI TECNICI
Dislivello: Circa 500 m Durata: 2h30 per la salita, 3h30 per la discesa. Segnaletica: Nessuna. Carta: 1:25 000, n° 615, sezione Bova + n° 602, sezione San Lorenzo. Acqua potabile: Fontana alla fine della salita (sulla strada asfaltata prima di arrivare a Gallicianò) e fontana dell'amore al centro di Gallicianò. Periodo consigliato: Primavera (dopo maggio) e autunno.
Raccomandazioni: In certi posti, non c'è nessuna traccia di sentiero, bisogna avere dunque un buon senso dell'orientamento. Munirsi di calzature idonee per i continui guadi della fiumara e prestare molta attenzione alla portata della stessa.
Da vedere: La Rocca del Lupo sulla penisola situata alla confluenza dei due torrenti, "Il Condofuri" e "l'Amendolea", che si intravedono dalla strada arrivando all'agriturismo. Prendendo la strada in forte pendenza dopo l'agriturismo: il castello dei Ruffo (XII sec.), i ruderi del paese che lo circondano con la chiesa dell'Assunta (stile bizantino) e nelle immediate vicinanze le chiese di Santa Caterina, San Sebastiano e San Nicola. A Gallicianò: Una cappella di stile bizantino restaurata. Per visitarla, basta chiedere di "Mimmo l'artista" nella piazza del paese.
Vegetazione: Lentischi, euforbie, acanti, cisti viola e bianchi, tassobarbassi, ferula ed elicriso.
TREKKING “IL CANDELABRO DEL PIANO DELLA SIGNORA
Itinerario naturalistico - panoramico - storico ad anello Il presente percorso è fatto per gustare a pieno i primi colori e i profumi della primavera, quando è piacevole risalire verso splendidi pianori fioriti, tra pinete e faggete integre, passando tra i vecchi ruderi delle segherie di Cufalo e Pantanizza. Si arriva, dopo una lunga passeggiata sul panoramico Puntone D'Arrolo, dove si godono ampi scorci panoramici sulle valle sottostante. Qui lo sguardo è attratto da un monumentale pino, (Zappino), con i suoi sette bracci che ricorda il candelabro della religione ebraica.
Difficoltà: E - Escursionistico
Tempo di percorrenza: 5,30 ore
Dislivello: 1358 s.l.m. - 1680 s.l.m.
Comuni interessati: Roccaforte del Greco
Il sentiero
Il sentiero ha inizio dalla fontana di Cufalo di Roccaforte del Greco; dopo aver percorso per 700 metri una lieve salita in strada asfaltata e, dopo averla abbandonata, ci si immette su una sterrata che, dopo pochi minuti, porta ai Piani della Granolara. Proseguendo ancora per un centinaio di metri, si arriva in contrada Borrazzuso. Da qui, fino al Piano di Pietra Polito (1561 m), il sentiero è circondato dai pini e successivamente dai faggi. Arrivati al Piano del Brigante, ove un tempo esisteva un baracca, utilizzata come rifugio dai pastori nel peridio estivo, si prosegue per un centinaio di metri fino al bivio Testa dell'Uomo. Percorrendo ancora la strada asfaltata che porta verso Gambarie - Montalto per una cinquantina di metri, si svolta a destra per inoltrarsi tra i faggi fino ad arrivare a Cacciadiavoli (1680m.) da dove si possono osservare i due Nardello, tutta la valle della Menta, la cima di Montalto, la sottostante Diga del Menta e la Fossa del Diavolo. Verso destra ed in lieve discesa, dopo 10 minuti circa, si arriva ai piani di Salò e dopo ancora qualche minuto, al casello Afor di Salò dove ci si può rifornire di acqua. Subito a sinistra, si percorre una sterrata in discesa e dopo 200 metri si imbocca una deviazione a destra (faggio N° 38). Superato un rigagnolo, ci si immette sulla pista principale che conduce al piano del Brigante. Scendendo per 500 metri lungo questa strada, dopo una grande curva, si giunge alla Pietra del Brigante. Proseguendo sempre sulla dorsale ed in discesa, dopo pochi minuti si arriva a Portella del Cancello che giunge al bivio (bellissima Pineta). Sempre dritti lungo il costone, si arriva al Puntone d'Arrollo da cui si possono osservare, di fronte, monte Cavallo, Campi di Bova con Monte Grosso e tutta la cresta montana fino a Bova Superiore. Scendendo il sentiero si presenta, a tratti, con gradini in pietra ed attraverso una pineta bruciata, arriva sulla sterrata che conduce a Santa Trada e Croce Melia. Proseguendo per una pista battuta verso destra, dopo 10 minuti circa, si arriva al valloncello di Pelecimati che da origine alla cascata di Calonero. Superata una moderata salita, dopo circa 15 minuti, si raggiunge il Piano della Signora dove si può osservare il Grande Candelabro (che rappresenta il soggetto dell'escursione). Risalendo per circa un quarto d'ora si arriva alla sorgente di Cufalo punto di partenza.